🎊 Ad Alezio, Comune nel leccese, vi è una tradizione plurisecolare: la Festa di San Rocco. Questa festa, legata anche ad una fiera, si svolge ogni anno la terza domenica di ottobre.
🙏 Invocato da tutto il mondo, il Santo taumaturgo di Montpellier interviene con la sua potente intercessione per salvare l’uomo dalle più famose epidemie nel corso della storia, già dal Medioevo, tanto da essere proclamato Patrono contro la peste e le malattie contagiose.
⛪ “Eris in peste Patronus” recita l’antico responsorio di San Rocco, e proprio questa fatidica frase che lo rappresenta, la ritroviamo sull’Antico Altare nel Cappellone a destra dell’Altare Maggiore nella Chiesa Parrocchiale di S.M. Addolorata. Questo Altare, in pietra leccese, fu edificato nel 1896, su interessamento della Commissione per la festa di S. Rocco.
🎆 Grande devozione verso questo grande Santo pellegrino, non solo in tutto il mondo, dunque, ma anche nell’antica Diocesi di Gallipoli e in particolar modo nella città di Alezio, tanto da proclamarlo Compatrono e da onorarlo con solenni festeggiamenti.
🌰 La fiera di San Rocco non ha origini molto antiche: possono essere individuate nell’800. Si pone in quel sistema di fiere autunnali come quelle documentate qui ad Alezio; vi è la testimonianza scritta infatti di due altre fiere, una a settembre (in onore della Madonna dei Sette Dolori) e l’altra a ottobre (in onore della Madonna della Purità). La fiera di San Rocco fa parte di un contesto rurale, dove i contadini potevano acquistare tutto ciò che necessitava al lavoro dei campi (attrezzi per arare, scale da rimonda, utensili, ecc…) e anche le primizie di stagione (come per esempio le castagne).
🩹 Tra gli episodi che più da vicino interessano il nostro paese e che ha fatto accrescere la devozione e l’invocazione di questo Santo taumaturgo come protettore dai mali, nel 1918 cessò, ad Alezio, l’epidemia conosciuta come influenza Spagnola “con la grazia di Dio e mercé l’invocazione del Patrono-minore di questa Diocesi, S. Rocco”.
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Informazioni di MASSIMILIANO ALBINO DEI SOMMI.
Foto di DAVIDE RESTINO