Riqualificare edifici pubblici storici, il finanziamento con BEEP project
Affrontare con efficienza e capacità le sfide del cambiamento climatico. Con questo proposito i partner del progetto “BIM for Energy Efficiency in the Public sector” (BEEP) uniscono le forze attraverso strategie di cooperazione nel bacino del Mediterraneo. Ne parla Elena Gigliarelli, coordinatrice dell’iniziativa Standard ENI CBC MED presso l'Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale ISPC CNR, in Italia.
“A più di un anno dall’avvio delle attività, il progetto BEEP sta sviluppando un dialogo e un uno stretto lavoro di squadra tra tutti i partner dell’Unione europea (Italia, Spagna Cipro) e del vicinato meridionale (Giordania, Egitto, Libano e Palestina) per giungere ad una comune visione e metodologia per Il consorzio”.
Resilienza climatica, dell’energia e dell’ambiente per un uso combinato di tecnologie tradizionali e ICT emergenti e innovative: temi focus di un processo evoluto?
“Sì, insieme siamo impegnati nella trasformazione e nel miglioramento dell’uso dell’energia e delle fonti energetiche del nostro antico e comune patrimonio architettonico, ricco di valori storici, artistici e identitari, soprattutto in quegli edifici pubblici, teatri, sedi di Municipi o altre Istituzioni, Università e Musei che più difficilmente sono oggetto di questi interventi per i pochi investimenti pubblici. C’è da considerare, poi. la difficoltà incontrata nel complesso processo di analisi e progettazione, con definizione degli scenari di intervento e la loro valutazione, fino al reperimento dei fondi. Nonostante l’ampia diffusione in Europa, alcune di queste tecnologie e procedure innovative non erano presenti in molti paesi Med, e il progetto è stata un’occasione per introdurle in tutto il consorzio, assieme a nuovi meccanismi di finanziamento”.
Quale impatto concreto potrà avere la vostra esperienza in Italia?
“Se guardiamo alle 7 priorità che l’Europa indica per ottenere, pianificare e valorizzare i fondi Next generation EU, vediamo che quattro di questi indirizzi strategici coinvolgono in maniera trasversale e correlata le strutture, gli spazi e la vita nelle nostre città: accelerare sulle energie rinnovabili, ristrutturare edifici a risparmio energetico, ricaricare e rifornire con tecnologie pulite città e trasporto, connettere i cittadini d’Europa attraverso tecnologie digitali. Ciò significa, per un paese come l’Italia, applicare questi temi ai nostri centri storici e ad un patrimonio edilizio antico, immenso e di grande valore architettonico. Sul tema energetico la sfida va affrontata con progetti come il nostro, che producano idee e soluzioni realizzabili, capaci di garantire i valori culturali di questi monumenti, nel momento in cui vengono messe a sistema nuove tecnologie di rigenerazione. Stiamo contribuendo, inoltre, al miglioramento delle politiche regionali soprattutto nel campo della normativa sulla riqualificazione energetica (attraverso l’integrazione dello strumento BIM e delle simulazioni energetiche dinamiche), con lo sviluppo di linee guida, standard e nuove figure professionali e la diffusione di strumenti di finanziamento degli interventi di miglioramento energetico degli edifici storici tramite Energy Performance Contract”.
Si punta, dunque, al rafforzamento dell’identità dei territori coinvolti?
“Certo, intervenire sul proprio patrimonio storico, averne cura, migliorandone i rendimenti energetici per renderli più adatti al comfort contemporaneo significa preservarli nel futuro oltre che sentirsi parte di un processo virtuoso di transizione ecologica; tanto più che i nostri monumenti veicolano valori e sono punti di riferimento importanti per le comunità che vi abitano. Inoltre questo rafforzerà le capacità istituzionali e migliorerà la capacità delle amministrazioni locali pubbliche di progettare e realizzare interventi innovativi di riqualificazione energetica su edifici pubblici esistenti, mediante uno strumento ICT multidisciplinare e integrato (BIM e performance based-design: approccio EE-HBIM)".
Chi fa parte della comunità BEEP?
“Siamo in tanti: amministrazioni pubbliche locali e nazionali, professionisti dell'architettura, dell'ingegneria e delle costruzioni, proprietari di edifici e gestori di strutture, PMI del settore edile. E, ancora, ci sono l’Agenzia di Stato del Demanio, l’Avvocatura Generale dello Stato, la Municipalità di Tripoli, Valencia e Nicosia, ministeri della cultura, del turismo e dell’ambiente e tanti altri localizzati nei territori dei paesi partner”.
Quali casi pilota del progetto potranno essere capitalizzati in futuro?
“Sicuramente tutti: Palazzo Maffei-Borghese a Roma, Palacio de Calatayud a Valencia, British Cavalry Club a Nicosia, Municipalità di Al Karak ad Al Karak, Morcos Nassar Palace a Betlemme, Municipalità di Tripoli e Rashid Karami Municipal Cultural Center a Tripoli, Cordahi Building e Horreya Center for Creativity ad Alessandria d’Egitto. Tutti questi interventi in edifici di rilevante pregio architettonico e sociale hanno un grande potenziale per il loro metodo innovativo e le buone pratiche sperimentate. Queste best practices possono essere trasportate, adottate, diffuse e istituzionalizzate a livello di sistema, applicate su territori più ampi, grazie alla contaminazione reciproca tra i vari paesi, culture e know-how, che porta alla valorizzazione delle conoscenze, alla messa in rete dei soggetti coinvolti, generando effetti e impatti più duraturi e sostenibili nel tempo”.
Quello del progetto BEEP, dunque, si delinea come un processo altamente replicabile, finalizzato al miglioramento energetico-ambientale del patrimonio storico pubblico, anche con energie rinnovabili, attraverso il quale le amministrazioni pubbliche avranno l’opportunità e la capacità di progettare e realizzare interventi che incideranno sostanzialmente sia sulla conservazione del patrimonio che sulla sua sostenibilità energetica ed ambientale. “Ad affiancare il processo – conclude la Gigliarelli – ci sarà il meccanismo di aiuto al finanziamento (l’Energy Performance Contracting, EPC) che faciliterà la sinergia tra pubblico (proprietario del bene) e privato (ente finanziatore dell’intervento): un approccio particolarmente efficace per l’ampiezza del patrimonio immobiliare pubblico e per gli effetti sul risparmio energetico da parte di edifici storici e monumentali”.
Approfondisci il progetto su Enicbcmed.eu.
Posted on 07 dicembre 2021