Cultura del riuso e sostenibilità ambientale: le iniziative strategiche di Reusemed
Tra le azioni di tutela dell'ambiente, adattamento e mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, il Programma ENI CBC MED punta alla gestione dei rifiuti attraverso iniziative strategiche come il progetto “Mediterranean Basin Reuses” (Reusemed).
“In sinergia con le politiche globali, come l’Agenda 2030 ed il piano di Educazione allo Sviluppo Sostenibile (ESS), il nostro centro di ricerca e laboratorio culturale, partner italiano di Reusemed, pone particolare attenzione ai temi della sostenibilità attraverso la valorizzazione di contesti di apprendimento creativi e di materiali non-strutturati, come quelli naturali, considerando anche il residuo del processo di produzione industriale che per varie ragioni non viene commercializzato o utilizzato”. A parlare è Benedetta Melloni della “Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi” presso la Regione Emilia Romagna. “Tali materiali, cosiddetti poveri – continua – rappresentano una potente risorsa educativa grazie alle infinite possibilità nel loro utilizzo ed ai ricchi collegamenti interdisciplinari”.
Si intende fare, quindi, “educazione alla sostenibilità”?
“Si parte dal patrimonio di buone pratiche per la promozione di competenze, conoscenze e sensibilità in riferimento all’educazione alla sostenibilità, con l’intento di portare all’elaborazione di un’esperienza pilota che possa favorire proprio la costruzione di società più sostenibili per tutti”.
In Italia, dove e in che modo il progetto svilupperà cultura del riuso, sostenibilità ambientale, occupazione verde e solidarietà?
“Nel Comune di Capannori, in Toscana, il progetto si svilupperà parallelamente alla valorizzazione dell’identità territoriale, attraverso un processo di co-progettazione di specifiche azioni ed iniziative, per la ricerca di soluzioni condivise; non da meno è l'integrazione transfrontaliera attraverso la definizione, lo sviluppo e l’implementazione di proposte educative che possano favorire la sostenibilità e l’educazione alla sostenibilità. Capannori è partner nazionale di Fondazione Reggio Children e i due enti, insieme, rappresentano il cluster italiano Reusemed. Le iniziative saranno rivolte ai cittadini, in una dimensione partecipata che vede in loro non tanto i beneficiari del progetto, ma i co-protagonisti attivi di un’esperienza significativa che intende generare un cambiamento duraturo e sostenibile. In tale ottica, anche i partner internazionali sono da considerarsi attori co-protagonisti di questa esperienza“.
Quali sono gli obiettivi?
“Contribuire al rafforzamento e allo sviluppo di nuove competenze e conoscenze in materia di sostenibilità ed educazione alla sostenibilità. In particolare, attraverso lo scambio di buone pratiche e di una condivisione del proprio know-how, la Fondazione vuole avvicinare l’Italia agli obiettivi previsti dall’Agenda 2030. Secondo obiettivo è quello di rafforzare la capacity building degli attori e dei beneficiari del progetto che, in qualità di co-protagonisti dell’esperienza, arricchiranno la loro consapevolezza e le loro conoscenze”.
Ci sono casi pilota che potranno essere capitalizzati in futuro?
“I casi pilota del progetto, che in questa fase di avvio della progettazione sono ancora in costruzione, si inseriscono appieno nella programmazione europea 2021-2027, le cui tre parole chiave trasversali sono green, digital, inclusion & diversity. Attraverso circuiti sul riuso, in una dimensione di collaborazione che unisce pubblico e privato, potranno costruirsi ed implementarsi lo scambio di buone pratiche, il coinvolgimento attivo della comunità, le azioni per sostenere l’educazione alla sostenibilità. Così si potranno favorire pratiche inclusive di partecipazione, contribuendo da un lato al rafforzamento della European Education Area ed aumentando, dall’altro, le competenze e le conoscenze di bambini ed adulti in contesti di educazione formale, non formale ed informale”.
Nelle azioni del progetto, oltre all’attenzione per la sfera partecipativa e la centralità della sostenibilità, su cosa puntate?
“Anche il digitale avrà un ruolo chiave, non solo come strumento di lavoro dello staff del progetto (che aumenterà le proprie competenze digitali) ma anche come materiale di esplorazione e gioco nelle progettazione educative rivolte a piccoli e grandi, in una dimensione di apprendimento creativo e permanente”.
L’educazione alla sostenibilità è da intendersi come approccio creativo e partecipato ed agente del cambiamento?
“Per Fondazione Reggio Children, la qualità dell’educazione è data dalla valorizzazione delle relazioni tra bambini, adulti e comunità, dove le relazioni sostenibili tra persone includono anche uno sguardo sensibile alla relazione con la natura, in sinergia con le politiche globali. L’educazione alla sostenibilità si presenta come un’area di indagine e di apprendimento che abbraccia diverse aree del sapere e che coinvolge, tra tanti, il tema della cittadinanza e dei diritti, del rispetto delle comunità, dell’ambiente e delle diverse culture. Inoltre la Fondazione è sempre più impegnata a livello internazionale e soprattutto nella cooperazione internazionale, secondo linee di intervento specifiche, come l’innovazione della pratica educativa, la promozione di politiche educative e la costruzione di una alleanza pubblico/privato dando così corpo alla sua missione di coniugare educazione di qualità e partecipata, e benessere delle comunità con le quali lavora”.
Approfondisci le attività progettuali nella scheda di sintesi.
Posted on 15 marzo 2022