Lavoro nell’industria sportiva, Skills4Sports lancia l’alleanza strategica nel Mediterraneo
La cooperazione transfrontaliera del Programma ENI CBC MED interviene anche nell’ambito dell’industria sportiva. Grazie alle attività del progetto strategico “Increasing the Employability of NEETs by tackling the skills gap for the Sports Sector” (Skills4Sports), infatti, si punta allo sviluppo di nuove professionalità riducendo il disallineamento delle competenze nel settore.
“Sia le opportunità di formazione offerte dal progetto, sia la rete di supporto «Strategic Alliance for Skills4Sports», contribuiranno a un ambiente di lavoro maturo nell’industria sportiva della regione mediterranea – spiega Valentina Venditti della “Cooperazione Internazionale Sud Sud” (CISS) presso la Regione Sicilia – La nostra organizzazione è l’unico partner italiano nella cordata internazionale che vede coinvolti Grecia, Palestina, Malta, Spagna e Libano. La trasferibilità delle competenze consentirà ai beneficiari finali, in particolare, di muoversi tra i diversi settori e avere differenti opzioni di carriera. Infine, rivolgendosi alle aree maggiormente marginalizzate, dove le persone sono a rischio di esclusione e povertà sia economica che educativa, la proposta svilupperà nuove forme di relazione sociale e rivitalizzazione dei quartieri creando opportunità di formazione, specializzazione e nuove esperienze di emancipazione per i giovani NEET”.
In cosa consiste questa rete, dedicata ai principali stakeholder dello sport?
“È rivolta agli attori coinvolti nel settore sportivo: governo, società, istruzione e settore, al fine di promuovere buone pratiche e politiche innovative. Tutto ciò per garantire la riduzione del gap di requisiti e competenze tra domanda e offerta di lavoro, nonché la creazione di nuove opportunità per i giovani che attualmente non studiano né lavorano. Il contesto mediterraneo permetterà ai giovani NEET di scambiare buone pratiche ed entrare in contatto con i propri pari provenienti da altri territori del bacino di riferimento, fare esperienze al di fuori della propria regione e trovare possibilità di lavoro oltre confine”.
Lo sport, quindi, come filo conduttore?
“Certo, lo sport rappresenta un linguaggio universale, intellegibile da tutte le persone a prescindere da lingua, cultura o paese di origine. Questo fattore permette di promuovere il dialogo, costruire ponti tra realtà apparentemente lontane e di trovare soluzioni comuni a quelle problematiche legate all’inclusione sociale. Il carattere transnazionale dell’industria sportiva (eventi internazionali, mobilità dei dipendenti, ambiente di lavoro multiculturale, ecc.) è un altro elemento che contribuisce alla promozione della cooperazione transfrontaliera”.
La pandemia Covid 19 ha rallentato la costruzione della rete?
“Il diffondersi della pandemia da COVID-19 ha comportato una rimodulazione delle attività di progetto. Attualmente è stata finalizzata la prima parte inerente alla mappatura, all’analisi regionale e allo studio degli skills gaps. In questa seconda fase, con l’avvio delle formazioni e della costruzione del network, si inizieranno a creare sinergie fattive con gli altri interventi finanziati nell’ambito del programma ENI CBC MED”.
Le attività sono rivolte ai giovani NEET, ossia quei giovani non occupati e non inseriti in un percorso di istruzione né di formazione. Com’è la situazione in Italia?
“In Italia nel 2019 i Neet rappresentano il 23,2% dei residenti tra i 18-24 anni. Un dato preoccupante, considerato che si parla di quasi 1 giovane su 4 e che risulta più frequente tra i ragazzi e le ragazze che vivono in contesti di disagio. Tutte le regioni del sud Italia presentano un tasso di Neet superiore alla media italiana del 23,4%, confermando la disparità rispetto alle regioni del nord, al lato opposto della classifica. Secondo uno studio pubblicato da Openpolis: più del 40% dei giovani siciliani tra 18 e 24 anni non studia né lavora. Il progetto, pertanto, si riferisce ai giovani del centro e del sud Italia, dai 15 ai 30 anni, coinvolgendo vari target group: neo-laureati in scienze motorie, ragazzi e ragazze provenienti dai quartieri caratterizzati da un forte tasso di abbandono scolastico e povertà educativa, migranti presenti sul territorio siciliano e minori appena usciti dal circuito penale”.
Skills4Sports propone un modello di intervento costruito sull’analisi dei bisogni reali della popolazione?
“Sì. L’obiettivo è quello di innescare un cambiamento concreto e positivo per chi abita la regione mediterranea, stimolando nuove forme di cooperazione transfrontaliera tra gli attori pubblici e privati. In questo modo si incrementa e si garantisce l’occupabilità dei NEET mediante nuove opportunità di formazione, di lavoro e di carriera. Questo modello viene concretizzato ancora di più dalla presenza della «Strategic Alliance for Skills4Sport» che supporterà i giovani, anche dopo la fine del progetto, nella ricerca di un posto di lavoro sia in Italia che negli altri paesi del Mediterraneo”.
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Pubblicato il 02 marzo 2022