Sviluppo socio-economico dell’area mediterranea: i progetti ENI CBC MED per giovani e donne

Il rafforzamento delle competenze professionali dei giovani, in particolare dei "Not Education, Employment or Training” (NEETs), e delle donne gioca un ruolo determinante nell’area del bacino Mediterraneo, contraddistinta da notevoli squilibri in termini demografici, di sviluppo economico e di democrazia. Con lo sguardo già rivolto ai nuovi Programmi di Cooperazione per la Politica di Coesione 2021-2027, il Programma di Vicinato ENI CBC MED 2014/2020 ha offerto spunti di riflessione sul tema, nel corso dell’evento nazionale tematico organizzato a Roma dalla Regione Lazio, Vice-Presidente del Comitato Nazionale del Programma transfrontaliero, in collaborazione con la Regione Puglia, Co-Presidente insieme al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI).

Con una voce univoca, i rappresentanti istituzionali, del mondo accademico e dell’associazionismo intervenuti durante la giornata, hanno evidenziato l’importanza delle strategie di cooperazione euro-mediterranea e del dialogo tra le istituzioni pubbliche e la società civile, quest’ultima diretta osservatrice dei bisogni e delle identità culturali dei diversi territori.

Modelli di crescita inclusivi nel mercato del lavoro sono stati illustrati, in particolare, attraverso tre esperienze finanziate nell’ambito del primo Bando per Progetti Standard ENI CBC MED, focalizzate proprio sul tema dello sviluppo delle competenze professionali di giovani e donne.

Da un lato c’è l’iniziativa HELIOS – “enHancing thE sociaL Inclusion Of neetS”, che guarda all’economia blu e circolare come un settore dal grande potenziale di crescita rigenerativa. In questo caso si fa leva su azioni di tutoraggio delle competenze trasversali e sulla creazione di strumenti e metodologie di e-learning supportati da nuove tecnologie per facilitare l'apprendimento. Il risultato finale immaginato presenta economie locali arricchite, grazie all'aumento di forza lavoro preparata in modo coerente rispetto alle reali esigenze aziendali, con capacità professionali rafforzate di disoccupati vulnerabili e possibilità di mobilità nell’intera regione mediterranea. Più opportunità di trovare lavoro anche per persone poco qualificate, tra l’altro, e più rete tra gli enti di istruzione e formazione tecnica/sociale e le richieste delle imprese locali.

Il progetto RESMYLE – “Repenser emploi et insertion sociale des jeunes méditerranéens à travers le développement durable”, invece, focalizza l’attenzione sulle competenze in settori come la raccolta differenziata, l’eco-mobilità e la prevenzione dei rischi ambientali. Di qui parte la mobilitazione di 9 operatori mediterranei (cooperative, associazioni, università) in 5 paesi (Francia, Italia, Giordania, Libano e Tunisia), attorno a 3 aree complementari: l'inclusione di temi di sviluppo sostenibile nelle azioni di supporto svolte dalle organizzazioni (associazioni, centri sociali che lavorano all'integrazione); la sperimentazione di una serie di training pratici sul campo per i giovani, incentrati sullo sviluppo sostenibile e basati su mobilità, scambi interculturali e questioni ambientali; la creazione di una rete mediterranea di eco-incubatori di attività guidate dai giovani, basate su un metodo comune e tutoraggio/formazione condivisi.

Un modello di innovazione sociale e rurale che ridefinisce i confini tra le organizzazioni e le comunità, infine, è offerto dal progetto InnovAgroWoMED – “Social Innovation in the Agri-food sector for Women’s Empowerment in the Mediterranean sea basin”. È qui che si affrontano sfide più ampie attraverso la sostenibilità economica, sociale ed ambientale, bilanciando tradizione ed innovazione e puntando direttamente allo sviluppo della comunità a livello locale nel settore agricolo e alimentare. Con questa iniziativa, in particolare, si coinvolgono 140 giovani donne in qualità di veri agenti di cambiamento nei contesti rurali in cui vivono, tutte formate professionalmente, competitive, pronte a trovare un lavoro "sostenibile" e a diventare imprenditrici a tutti gli effetti.

L’obiettivo principale dei succitati progetti, dunque, è mettere in relazione il mondo dell’istruzione e della formazione con le reali esigenze dei territori e dei mercati. Passo fondamentale, poi, è la creazione di strumenti e metodologie per facilitare sia l’apprendimento delle competenze che la conoscenza delle esigenze locali. In prospettiva, così, si immagina la proiezione di un impatto a lungo termine dei risultati delle attività intraprese, con la previsione di un aumento tangibile dell’occupazione.

L’evento a Roma targato ENI CBC MED è stato introdotto dai rappresentanti della Regione Lazio dell’Assessorato allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Ricerca, Start-up e Innovazione e della Direzione Attività Produttive, Sviluppo economico e Lazio Creativo. Per conto della Regione Puglia – Coordinamento delle Politiche Internazionali, invece, è intervenuta Adriana Agrimi, Dirigente responsabile dell’attuazione PAC ENI CBC MED 2014-2020.

Interessanti, nel corso della giornata, gli input lanciati da una serie di Autorità e prestigiosi esperti, le cui presentazioni possono essere consultate QUI!

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Pubblicato il 13 dicembre 2019