Ricerca e innovazione, PPI4MED project propone il network di Living Labs
I programmi ed i progetti di acquisizione pubblica di innovazione (Public Procurement of Innovation programmes and projects - PPI) sono al centro dell’azione strategica del progetto “Technological transfer and commercialisation of public research results through PPI in the Mediterranean region” (PPI4MED), per stimolare il trasferimento tecnologico e la commercializzazione dei risultati della ricerca.
“La prospettiva è che questa iniziativa, finanziata dal Programma ENI CBC MED, possa essere utile allo sviluppo del Public Procurement of Innovation che, sebbene vanti in Italia qualche caso di successo soprattutto nel settore ICT, necessita ancora di percorsi di implementazione a livello nazionale. Il progetto è utile inoltre quale vetrina delle tecnologie CNR e della possibilità di dare applicazioni concrete alle innovazioni sviluppate nell’ambito degli Enti Pubblici di Ricerca, in risposta agli effettivi bisogni del Paese”. Spiega così in un’intervista Marilena Rossano del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) – Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente – l’impatto tangibile che PPI4MED potrà avere sul territorio di intervento, in Italia.
Le attività partono dal rafforzamento delle capacità istituzionali, favorendo il dialogo transfrontaliero sul ruolo della ricerca per la competitività e la crescita socio-economica della regione mediterranea.
Quali sono i settori di intervento?
“I settori in cui opera PPI4MED sono: Ambiente e Trattamento dei rifiuti; Gestione delle risorse idriche; Efficienza energetica; ICT; Salute e soluzioni post COVID. A supporto dello sviluppo delle capacità istituzionali ci sono tre azioni principali: la creazione di Living Lab, ove i centri nazionali di ricerca e il settore privato possono partecipare alla co-creazione e allo sviluppo di nuovi prodotti nei settori chiave per lo sviluppo dell’economia mediterranea; attività di formazione e dimostrazione per incrementare le capacità di public procurement of innovation (PPI); la possibilità di avere azioni pilota di PPI e best practise utili a livello regionale”.
La capacità di discutere di bisogni del mercato e delle offerte di innovazione tecnologica, di coinvolgere stakeholder, di favorire azioni pilota pone le istituzioni coinvolte nel progetto in un luogo di dibattito più ampio. L’intento è quindi di porre le basi per un linguaggio comune?
“Certo, anche a favore della co-generazione di idee a sostegno della crescita sociale ed economica, di un migliore utilizzo dei prodotti della ricerca, di un maggior coinvolgimento dei cittadini, delle associazioni e delle istituzioni nei processi di innovazione e sviluppo”.
Si sono già create sinergie con altri progetti ENI CBC MED?
“Sinergie sono ravvisabili con il progetto MED-QUAD che vede le università al centro del processo di innovazione, così come ci sono gli Enti Pubblici di Ricerca in PPI4MED. Il primo progetto, come il secondo, intende sviluppare strumenti e azioni per favorire le capacità istituzionali di ricerca, impresa e stakeholder. Tuttavia in PPI4MED un ruolo importante hanno le autorità pubbliche e la competitività del sistema Paese; in MED-QUAD l’accento è sull’integrazione a livello locale e lo sviluppo di una cittadinanza attiva e consapevole. Un maggior ruolo delle comunità locali e regionali sarebbe utile per una maggiore incisività dei risultati di PPI4MED. Un coinvolgimento di tutti gli attori pubblici, inoltre, gioverebbe al dialogo inclusivo di MED-QUAD. È un aspetto che si vuole sottolineare per eventuali sinergie future”.
Sinergie sono possibili anche con il progetto BEEP, che sostiene la tecnologia digitale emergente del Building Information Modeling per migliorare l’efficienza energetica degli edifici storici.
In che termini?
“Il progetto fornirà alle pubbliche amministrazioni uno strumento utile per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici, grazie anche al supporto di capitali privati mediante il «Contratto di Rendimento Energetico» EPC (Energy Performance Contract). Uno tra i più importanti risultati sarà la messa a punto di una metodologia innovativa basata sull’integrazione di tecnologie innovative applicate al costruito storico pubblico. Efficientamento energetico e ICT sono settori di riferimento per PPI4MED e in questo progetto, come in BEEP, le amministrazioni pubbliche sono poste al centro del processo di innovazione per lo sviluppo sostenibile”.
Ci sono altre iniziative compatibili con PPI4MED?
“Altre sinergie sono ravvisabili con il progetto LIVINGAGRO, che affronta la sfida della conoscenza e del trasferimento tecnologico nei sistemi agricoli e forestali mediterranei, per la condivisione di buone pratiche, il trasferimento di innovazione e l’aumento della redditività per i territori e per gli stakeholder coinvolti. E poi c’è TRANSDIARY che si propone di potenziare il trasferimento tecnologico tra ricerca, industria e PMI nei settori Key Enabling Technologies applicate alla filiera del latte, mediante l'incremento di capacità istituzionali e lo sviluppo della intelligenza di mercato per la sostenibilità e il consolidamento degli spin-off”.
Come PPI4MED, questi progetti succitati intendono promuovere una comunità pubblico-privata che sperimenti la cooperazione tra imprese ed enti di ricerca per lo sviluppo di startup, attività, servizi e prodotti innovativi favorendo l’interazione ed il matching tra domanda e offerta.
Qual è il leit-motive?
“Il leit-motive comune a molti progetti, e si cita qui anche il progetto ENI-CBCMED MCbLL - Mediterranean Cross-border Living Lab, è quello di lavorare sin dal principio con gli stakeholder, elemento questo indispensabile per dar luogo a soluzioni più efficaci e maggiormente innovative. Sarebbe utile poter verificare la possibilità di un workshop in comune con alcuni dei progetti citati, per creare un network di Living Labs in settori simili o complementari e provvedere sinergicamente alla valorizzazione dei risultati raggiunti”.
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Pubblicato il 15 febbraio 2022