Concerto di beneficienza: BESTMEDGRAPE per i bambini del Libano
Con il progetto “New Business opportunities & Environmental suSTainability using MED GRAPE nanotechnological products” (BESTMEDGRAPE), attraverso il finanziamento del Programma ENI CBC Med 2014/20, si dà una spinta al trasferimento tecnologico ed alla commercializzazione dei risultati della ricerca nel bacino del Mediterraneo. Ma la cooperazione transfrontaliera insegna anche a costruire comunità resilienti e solidali, pronte a tendere una mano di là dai confini territoriali.
Accade in Italia, in Sardegna, dove l’Università di Cagliari - Lead Applicant dell’iniziativa BESTMEDGRAPE organizza un concerto di beneficienza per i bambini del Libano, paese che ospita ben due partner di progetto: University of Carthage e Berytech Foundation.
In collaborazione con l’Associazione Link-Legami di fraternità, l’idea è quindi contribuire a salvare l’istruzione in Libano, una ricchezza che sta rischiando di venir meno a causa di una grave crisi economica. Attualmente tutte le scuole, sia pubbliche che private, infatti, corrono il rischio di non riuscire a supportare i propri studenti. Per di più, la carenza e gli elevati costi del carburante stanno portando al blocco degli scuolabus. E poi, sono sempre più frequenti le interruzioni di corrente e la discontinuità nella connessione a internet complica la situazione dei bambini. Mancano, infine, le cose più semplici come i quaderni, le penne, le matite. Le scuole stanno sopportando il peso maggiore di queste difficoltà, poiché le risorse statali sono poche e non sono erogate in questo momento.
L’appuntamento di solidarietà dall’Italia verso il Libano è per domenica 28 novembre, dalle ore 18.00 alle 19.00, quando tre artisti del Teatro Lirico di Cagliari faranno dono di un concerto sulle note di Haydn, Vivaldi e Hoffmeister nell’Aula Magna del Rettorato, generosamente messa a disposizione dall'Università degli Studi di Cagliari.
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Maggiori informazioni sul progetto BESTMEDGRAPE
L’iniziativa ENI CBC Med riscopre l'uva, non solo come coltura tradizionale nell'area del Mediterraneo per la produzione di vino di qualità, ma anche come fonte di composti bioattivi che possono essere trasformati in innovativi prodotti sanitari commerciali. Un potenziale che sostiene la creazione di nuove startup e PMI attraverso il trasferimento di conoscenze scientifiche e tecnologiche su coltivatori locali e lo sfruttamento dei sottoprodotti del frutto. L’idea, quindi, è di espandere la catena di valore dell'uva grazie allo sviluppo di formulazioni antiossidanti, anti-infiammatorie e anti-neurodegenerative nanotecnologiche. I risultati? Tutti a vantaggio dell'economia locale e della conservazione della biodiversità dello spazio Mediterraneo. Da un lato, infatti, la mission del progetto è creare nuove opportunità di lavoro, dall’altro ridurre l'inquinamento, evitando la contaminazione ambientale dovuta all'enorme quantità di rifiuti ingombranti generati durante la vinificazione.
Approfondisci il progetto su Enicbcmed.eu.
Pubblicato il 23 novembre 2021